La montagna, con altri occhi

Rifugi, ghiacciai, foreste, alpicoltura, parchi, selvatico e domestico… Cosa attraversa queste voci che sembrano avere vita indipendente? In questo agilissimo e illuminante “catalogo del sapere montanaro” (non organizzato per ordine alfabetico, ma secondo una sorprendente successione di nessi), ogni voce è un piccolo quadro a sé, che apre al successivo e si intreccia con gli altri. Dalla prima – “Montagna” – all’ultima – “Cura” –, si snoda un percorso in diciotto tappe per osservare senza steccati disciplinari quell’universo fisico e mentale che chiamiamo montagna.
«C’è però un’altra via possibile per l’alpinismo contemporaneo, forse più intima e libera: cercare l’esotico dietro casa, la ricerca del senso della scoperta nel piccolo, nel vicino, fuori dalle vie ufficiali. Alpinismo di sperimentazione, di ricerca, che metta in rapporto il fare con il conoscere, puntando sulla creatività. Nelle mille montagne secondarie, nelle mille pieghe delle quote medie e fuori mano degli Appennini e delle Alpi meno note può nascere un altro alpinismo che guarda al futuro e decide, per esempio, di non prendere l’aereo per raggiungere montagne inflazionate.»
A scriverlo, siamo io e gli altri autori del collettivo L'AltraMontagna, già membri del suo comitato scientifico. Siamo glaciologi, geografi, antropologi, architetti, scrittori, appassionati divulgatoriche e cerchiamo di tracciare una via nuova: ambiziosa, accessibile e coinvolgente. Per una montagna che superi stereotipi e banalizzazioni, offrendosi a un altro sguardo.
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Le Alpi in Fiamme